2017 news immobiliari
I milionari italiani ma soprattutto esteri cominciano a preferire la campagna toscana alle grandi città e località balneari, ma in controtendenza abbiamo la citta piu gettonata in assoluto " Forte dei Marmi "Sono lontani i tempi in cui la campagna era cosa da contadini e gente di provincia. Proprio le verdi colline della Toscana sembrano infatti essere diventate la destinazione favorita di molti milionari italiani, ma anche e sopratutto esteri. Con uno sprint finale dovuto alle dimissioni dell'ex premier Matteo Renzi, a dicembre il Parlamento ha dato il via libero definitivo alla legge di stabilità per il 2017. La manovra economica del 2017, ormai divenuta legge, contiene delle importanti agevolazioni che interesseranno chi nel corso di quest'anno deciderà di acquistare, ristrutturare o mettere in sicurezza una casa. Vediamo quali sono le misure già esistenti che sono state prorogate e le novità.
Il 2017 appena iniziato porterà importanti novità per chi vuol accendere un mutuo. Dalle nuove tutele per i consumatori ai cambiamenti che potrebbero interessare i tassi di interesse. Vediamo quali sono gli scenari che si aprono per gli aspiranti mutuatari secondo l’analisi dei portali
Gli italiani tornano a comprare seconde case: a Forte dei MarmiGli italiani tornano ad acquistare immobili nelle località turistiche sull’onda delle flessioni dei valori del real estate, rivela una indagine Fimaa (agenti immobiliari)-Confcommercio con la collaborazione di Nomisma, rispetto al 2014, è quasi raddoppiata - rivela l’indagine - la percentuale di famiglie (dal 6,6% al 12,2%) interessate all'acquisto di un’abitazione nel corso del 2015 . «I dati dell'Osservatorio nazionale sul mercato turistico 2015 delle case vacanza - dice Santino Taverna, presidente nazionale Fimaa-Confcommercio - evidenziano da un lato la diminuzione dei valori immobiliari (-5% rispetto ai dati dello scorso anno) e dall'altro segnali positivi per quanto riguarda l'andamento delle compravendite (+3,2%). Dopo anni di crisi si rilevano le prime note positive di un mercato trainato soprattutto dalle località marine (+4,6%)». Il prezzo medio per l'acquisto di un'abitazione turistica in Italia è di 2.360 euro al mq commerciale con un trend dei prezzi di vendita delle case per vacanza in calo - si legge nell’indagine -:). Nelle località marine, Per quanto riguarda i prezzi massimi nelle principali località forte dei marmi si conferma in cima alla classifica con 13000 €/mq, seguono santa margherita ligure con 14mila €/mq e Capri (Na) con 13.Agenzia immobiliare
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Continua la ripresa del mercato immobiliare. Secondo il Rapporto immobiliare residenziale 2016 realizzato dall’Agenzia delle Entrate in collaborazione con l’Abi, infatti, dopo la lunga discesa cominciata nel 2007, e la lieve ripresa del 2014, il mattone ha consolidato lo scorso anno la sua spinta positiva. Le abitazioni compravendute sono state 449mila, il 6,5% in più dell'anno precedente |
"Continuerà la ripresa del mercato immobiliare"
Anche nei primi mesi dell'anno in corso si conferma la lenta ripresa del mercato immobiliare,
Ecco 3 regole da seguire per VENDERE BENE e in fretta una CASA:
- DARE IL GIUSTO VALORE ALL’IMMOBILE
Un professionista è in grado di valutare un appartamento in base a molti fattori (zona, metratura, condizioni dell’alloggio ecc.) e di fissare un prezzo equo. Un prezzo di partenza troppo alto rischia di rendere la compravendita lunga e incerta. - ESALTARE TUTTI I PREGI DELL’APPARTAMENTO
Una descrizione precisa degli ambienti che metta in risalto gli aspetti positivi dell'alloggio, ancor meglio se accompagnata da immagini significative, può portare il cliente a farsi un'idea precisa già alla vista dell'annuncio. - PRESENTARE AL MEGLIO L'ABITAZIONE
La casa va mostrata ben pulita e in ordine, con un arredo sobrio che ne faccia percepire tutte le potenzialità. Sono da evitare le foto di ambienti con mobilio vecchio o senza arredamento.
Il triennio 2016-2018 si presenta come un periodo di crescita delle transazioni favorito da una certa stabilità dei prezzi nei primi due anni e da una risalita dei valori a partire dal 2018. A dirlo è il rapporto di Yard, società di servizi e valutazioni immobiliari, con la collaborazione del Censis, che per le sue elaborazioni ha utilizzato il Rei, Real Estate Italia Idex.
Ciò che ci aspetta nel prossimo triennio è inanzitutto una normalizzazione e, necessaria modernizzazione, del real estate italiano, basate su un più avanzato rapporto tra domanda e offerta. Il consumo abitativo risponderà sempre più alle effettive esigenze dei diversi segmenti sociali.
Compravendite e prezzi seguiranno una tendenza che vedrà la crescita delle prime e una sostanziale stabilizzazione dei secondi, che torneranno ad aumentare solo nel 2018. In altri termini al "surriscaldamento" della domanda seguirà il "riscaldamento" dei valori, destinati poi a ritornare a seguire un trend cogruente con quello di lunga periodo. Si stima, infatti, che i prezzi possano segnare un nuovo massimo intorno al 2024 superiore a quanto raggiunto in precedenza.
Anche nei primi mesi dell'anno in corso si conferma la lenta ripresa del mercato immobiliare,
ormai non più circoscritta al residenziale. Ma fattori critici, come la debolezza socioeconomica, il peso dei no performing loans e l’attenuazione di interesse degli investitori corporate stranieri, potrebbero rallentare significativamente il recupero. A dirlo è il 1º Osservatorio Nomisma del 2016.
Nei primi mesi dell’anno hanno trovato conferma i segnali di lenta ripresa del mercato immobiliare italiano con i quali si era chiuso il consuntivo dell’anno 2015. La fase negativa dell’attuale ciclo immobiliare si è esaurita e ha preso avvio il “recupero” anche se, come racconta la storia immobiliare italiana, i tempi della svolta tendono continuamente a dilatarsi”
Seppure la ripresa in atto mostri evidenze di consolidamento, non mancano i fattori potenzialmente critici. L’ulteriore indebolimento del quadro macro-economico, l’ampliamento dell’eccesso di offerta derivante da un’accelerazione nel processo di cessione delle garanzie immobiliari alla base dei non performing loans e un’attenuazione di interesse degli investitori corporate stranieri per il nostro Paese, sono i fronti da cui potrebbe scaturire un rallentamento – anche significativo – del processo di graduale risalita.
Analisi delle città intermedie
L'Osservatorio Immobiliare 2016 di Nomisma ha monitorato, tra l’altro, il mercato delle 13 città intermedie: Ancona, Bergamo, Brescia, Livorno, Messina, Modena, Novara, Parma, Perugia, Salerno, Taranto, Trieste e Verona.
Le tendenze dei mercati cosiddetti “intermedi” mostrano segnali più positivi rispetto a quelli delle grandi città – ad esclusione di Milano e Roma che sembrano anticipare tali inclinazioni. Si assiste all’aumento degli scambi, alla riduzione degli sconti praticati sui prezzi richiesti e allo stabilizzarsi dei tempi necessari alla vendita. L’esiguità dell’offerta di qualità disponibile nei mercati maggiori (si consideri che il 52,8% delle abitazioni italiane ha più di 40 anni) ha contribuito al parziale spostamento degli investitori verso i mercati di secondo livello.
Il non residenziale
Nel segmento degli immobili destinati alle attività economiche, all’incremento del 2014 ha fatto seguito la stabilità del numero di contratti stipulati nell’anno successivo (44.319 compravendite).
Le componenti che contribuiscono ad un’inversione di rotta nel non residenziale sono i negozi, e in parte – limitatamente al 2014 – i capannoni per l’industria. Il segmento terziario soffre ancora di scarso interesse, sia nei mercati maggiori che in quelli minori, oltre ad essere caratterizzato da una domanda molto selettiva interessata quasi esclusivamente ad alcuni mercati metropolitani, in particolare Milano, Roma e, in misura minore, Torino e Firenze.
Ritorna l’interesse per la proprietà dell’abitazione, che continua ad essere favorito da una minore selettività da parte del settore bancario riscontrabile nella quota di mercato assistita da mutuo. I mercati intermedi detengono il primato in termini di incidenza delle compravendite intermediate sostenute da credito che si attestano intorno al 70% rispetto al 60% dei mercati metropolitani.